Se hai qualche minuto di tempo e la voglia di farlo, questo è ciò che ti
suggerisco:
– Prendi un foglio e scrivi tutte le cose che vorresti realizzare entro
la fine dell’anno;
– Adesso che hai una lista, metti gli obiettivi in ordine di importanza, dal più
importante al meno importante;
– Scegli i primi 5 e per ognuno di essi scrivi 10 azioni specifiche che puoi
compiere per velocizzare il loro raggiungimento.
– Scrivi cosa serve mangiare, quanto devi riposare, quanto duro devi lavorare in palestra per raggiungere i tuoi obiettivi, qualsiasi essi siano!
Di’ la verità… quante volte lo hai già fatto? Quante volte hai avuto un progetto
o un obiettivo che ti stava a cuore e che non sei riuscito a portare a termine?
Magari partivi bene, eri motivato, eri pieno di energia, eri sicuro di te,
ma… qualcosa è andato storto: la tua proverbiale pigrizia ha rallentato l’andamento
del lavoro… mille altri impegni hanno sconvolto la tabella di marcia e alla fine…
alla fine ti sei arrabbiato con te stesso per non avercela fatta!
Quante volte hai lasciato un progetto a metà e te la sei presa con te stesso
per questo? Forse non lo sai, ma questo si chiama autosabotaggio: hai tutte le
possibilità per realizzare qualcosa, ma per qualche motivo vanifichi tutti i tuoi sforzi
e perdi tutta la motivazione di partenza. Ma c’è una soluzione.
Qualunque obiettivo tu abbia, posso aiutarti a raggiungerlo.
Come?
Compila il questionario…
E contattami per sapere se hai tutte le carte in regola per raggiungere il tuo obiettivo! Scrivi nel commento breve tua presentazione… Ho bisogno di conoscere la tua esperienza per aiutarti a raggiungere il tuo obiettivo!
Condividiamo i tuoi traguardi per trasformarli in realtà, superare il problema della procrastinazione e
della pigrizia affinchè la tua realizzazione non sarà più solo un sogno.
Richiedi una consulenza personalizzata e una valutazione della composizione corporea con attrezzatura all’avanguardia e precisa.
TI CHIEDI IN COSA CONSISTE LA VALUTAZIONE?
In ordine a una precisa sequenza metodologica l’analisi impedenziometrica consente le seguenti valutazioni:
- Stato di idratazione – Stima dell’acqua corporea totale (TBW) e dell’acqua intra- ed extracellulare (ICW – ECW)
Nella pratica BIA le variazioni nell’idratazione corporea vengono subito recepite attraverso la drastica diminuzione o il forte incremento dell’impedenza. Il parametro impedenza varia notevolmente, riducendosi in valore, quando misurato su un arto con progressivo stato ritentivo: si veda il paziente mastectomizzato o con stasi venosa e linfatica. La misura dello stato d’idratazione è utile nei controlli ravvicinati nel tempo, quando si vuole monitorare se la perdita peso sia addebitabile alla deplezione di acqua o di massa grassa. Un’ulteriore riprova della sensibilità della BIA nel monitoraggio dei fluidi corporei.
Alterazioni del rapporto ICW e ECW vengono correlate a quadri patologici. Un’espansione dello spazio extracellulare, ad esempio, viene usualmente associata a edema, squilibrio elettrolitico, dismetabolismo, patologia renale o, se di piccola entità, alla condizione di obesità; mentre rimane controverso che possa essere associato alla condizione di senescenza. - Massa Magra e Grassa – Stima della FFM e della FM (FAT)
Attraverso equazioni specifiche per popolazione, si può stimare la componete magra e grassa del corpo, rispettivamente: FFM e FAT.
Una vasta libreria di equazioni specifiche per stato nutrizionale, per fascia di età e per condizioni fisiopatologiche permettono una quantificazione accurata delle due componenti. Giova ricordare che la misura della FFM è essenziale nella stima del fabbisogno energetico e, quindi, nell’elaborazione del regime dietetico individuale. - Fabbisogno Basale (Stima del MBR)
Ad ogni valore di FFM, espresso in kg, corrisponde il relativo metabolismo basale (BMR). Il calcolo del metabolismo basale, a partire dalla FFM, fornisce un parametro più vicino alle reali esigenze dell’organismo, in quanto fa riferimento alle componenti attive presenti nella FFM stessa. Si ricorda che il 60% della FFM è costituito dalla BCM, la massa metabolicamente attiva della FFM. Nel corso dei programmi per la perdita di peso, l’analisi delle variazioni della FFM e, di conseguenza, la modificazione del metabolismo basale, assume un ruolo importante per stabilire se il regime è moderatamente o troppo ipocalorico. Un bilancio energetico fortemente negativo, ad esempio, produce la perdita di massa magra e la riduzione del metabolismo basale con l’inevitabile fenomeno di adattamento metabolico. L’adattamento metabolico, che esprime un costo energetico più basso per le rallentate funzioni cellulari, è la naturale risposta dell’organismo di fronte a un bilancio negativo che non assicura il mantenimento delle componenti magre. Il soggetto con continue e forti oscillazioni di pes o tenderà a conseguire un rapido adattamento metabolico, evidenziando due fenomeni: con un piccolo incremento nell’assunzione calorica acquisterà grasso, mentre con una forte riduzione dell’introito calorico perderà massa magra. - Componenti metaboliche (Stima della BCM, o massa metabolicamente attiva)
Nella pratica clinica si riscontra una diminuzione della BCM, massa cellulare corporea o massa metabolicamente attiva, in relazione all’età e allo stato nutrizionale. Ciò può dipendere dalla ridotta massa muscolare caratteristica dei soggetti sedentari od obesi. In genere l’aumento della ECM, massa extra-cellulare o massa inerte, si associa a quadri patologici dove lo spazio extra cellulare è espanso. - Stato elettrolitico
L’analisi delle componenti metaboliche porta alla stima, in milliequivalenti, di potassio e sodio scambiabili, rispettivamente del minerale intracellulare ed extracellulare implicati nel lavoro della cellula.
Le condizioni che modificano il contenuto cellulare di potassio e sodio sono molteplici. La dieta, l’attività fisica e lo stato fisiologico possono comportare variazioni tra i due cationi intra ed extracellulari anche in assenza di patologia. Nei soggetti sani, l’alimentazione può costituire il fattore predominante nella modificazione del gradiente dei due elementi anche se le variazioni tendono a riportarsi nel breve termine su valori di normalità. - Peso desiderabile (Definizione del peso ideale a partire dallo stato nutrizionale)
Nella pratica ambulatoriale si utilizzano le equazioni, o le tabelle, del peso ideale come base di calcolo del regime dietetico. Esse si avvalgono di parametri, quali peso, altezza, sesso ed età. Ciò può costituire una fonte di errore non trascurabile per diversi motivi:
1. il peso ideale non tiene conto della reale composizione corporea,
2. il peso ideale potrebbe essere un obiettivo utopistico mai raggiunto dal paziente nella sua vita adulta,
3. il peso ideale non considera la struttura scheletrica e l’esatta ripartizione tra muscolarità e adiposità,
4. il peso ideale potrebbe essere un obiettivo irraggiungibile per le capacità metaboliche dell’organismo,
5. il peso ideale, spesso così distante da quello attuale, potrebbe enfatizzare le emozioni negative legate all’immagine corporea; di converso potrebbe rinforzare la psicosi al dimagramento tipica dei soggetti con un abito anoressico.
Per tali motivi è opportuno che il medico valuti la composizione corporea, e più in generale, lo stato nutrizionale del paziente, concordi gli obbiettivi raggiungibili di calo ponderale e preveda piccole e graduali riduzioni del peso. Il peso desiderabile è quindi un obiettivo realistico concertato tra medico e paziente.
E in aggiunta:
- Idratazione, Adiposità e muscolarità degli arti e del tronco.
La valutazione artometrica della massa muscolare degli arti e totale (TBM) completa l’indagine impedenziometrica e aggiunge nuovi spunti d’intervento clinico. Valori elevati indicano un soggetto con una buona muscolarità e dovrebbero pertanto indirizzare alla scelta di regimi dietetici che ne garantiscano il mantenimento. Al contrario, adiposità elevate evidenziano la necessità dell’intervento dimagrante, esplicabile con l’attività fisica, la dieta ipocalorica o il farmaco, in funzione dell’entità e della ripartzione delle stesse adiposità sul corpo. Come è noto i distretti adiposi sugli arti inferiori e a livello trocanterico son poco sensibili alla dieta.
Costi ridotti, rapidità e assenza di invasività, rendono l’impedenziometria un’indagine di composizione corporea ampiamente diffusa nella routine ambulatoriale. L’uso attuale è purtroppo limitato alla misura delle componenti grasse e magre, non dando il giusto rilievo alla misura dello stato di idratazione. Occorre ricordare che tale indagine è sorta per l’analisi dei fluidi corporei e che il monitoraggio di tali componenti offre una risposta a molti quesiti clinici; in particolare, durante la perdita di peso: il paziente perde acqua o massa grassa?
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